La donna Vampiro a Venezia, Dalla leggenda alla realtà

imagesCA0J6529.jpgIl ritrovamento venerdì 7 marzo di due anni fa nell’isola del Lazzaretto nuovo a Venezia, da parte dell’archeologo dottor  Matteo Borrini del teschìo di una donna (risalente a metà del 17° secolo), con un mattone in bocca, naturalmente un rito svolto in una creatura deceduta per peste, visto che in quell’isola di Venezia sono stati concentrati diversi corpi di defunti per questo terribile morbo, ci riporta a vecchie leggende veneziane che narravano di donne vampiro a Venezia. Si riteneva infatti che i portatori della peste fossero i vampiri, per cui trovando il corpo non decomposto di una vittima di questo morbo terribile, con un rivolo di sangue al lato della bocca, o dal naso (cosa naturale per chi moriva di quella malattia),  e per di più donna  (strega?)  secondo la credenza destinata a nutrirsi del sangue od anche solo delle energie dei viventi che si avvicinassero al suo corpo era come ritrovarsi  davanti la sconosciuta, la potente, chi è in grado di dare la vita, ma anche di toglierla … Per cui , per difendersi e difendere il resto della popolazione era necessario un rito: si teschio.jpginseriva un mattone nella sua bocca, e la “vampira” non avrebbe più potuto nuocere.

Tutto cio nasce dalla figura del Nachzeher, dalle parole tedesche Nacht (notte) e Zehrer(divoratore).

Da come si potrà intuire la figura è prettamente nordica, come una sorta di vampiro.  Secondo la tradizione  si tratterebbe di una persona morta annegata od un bambino che alla nascita sarebbe rimasto con tutto il sacco amniotico o soffocato dal cordone ombelicale.

Più interessante è la teoria Polacca (e numerosi ebrei vennero dalla Polonia a Venezia) Qui il Nachzeher è visto come un vero e proprio vampiro, al quale però non è stata data la possibilità di completare l’abbraccio, cioè non si è compiuta la definitiva trasformazione tra essere umano e vampiro.

imagesCAASFTAJ.jpgNon essendo un essere completo, si troverebbe in uno stato di torpore perenne all’nterno della sua tomba, non vigile ed incapace di intendere cosa stia succedendo; Proprio per questo si limiterebbe a masticare il suo sudario, come fosse una sorta di bambino.

Come altre creature leggendarie masticherebbe, come già detto, il proprio sudario, ed anche i suoi vestiti ed altre parti del corpo come le mani e le labbra.

Anche se apparentemente innocuo la leggenda vuole che il Nachzerher  rimanga in vita succhiando l’energia vitale degli esseri viventi che si trovano accantro alla sua tomba , e che da  portatore di peste, il suo sudario guarirebbe invece tutte le malattie, per cui c’era l’interesse, da parte dei “tombaroli” di trovare questi sudari, scatenando la violenza dei “vampiri” proprio contro chi si fosse reso responsabile del furto.

Il solo modo per fermare il Nachzehrer era quello di fermare la mascella del defunto, con dei sassi, delle monete, o con dei piccoli mattoni.

imagesCA47PZNI.jpgimagesCA30HD81.jpgQuesto mito ha attirato l’attenzione di diversi studiosi. Uno dei primi fu Philip Rohr, teologo, che nel 1679, nel trattato “De masticatione mortuorum” suggeriva che dietro questa immonda attività si nascondesse l’attività blasfema di un demone, Azazel.

imagesCAJ2P85V.jpgimagesCACGSTAO.jpgimagesCABM49G4.jpgSuccessivamente fu Michael Ranfitus, nel 1725, ad occuparsi dell’argomento. Egli propose due teorie: prima una spiegazione razionale, suggerendo che i rumori tra le tombe e la diffusione della peste fossero da ascriversi alla febbrile attività dei ratti , quindi dava una   supposizione                                                                                                                                                                                                                                               supposizione sovrannaturale:l’esistenza di imagesCAO6QZ86.jpgimagesCALOPZKB.jpgimagesCAM3992I.jpgun’anima vegetativa che aleggiava intorno al morto, causando la crescita dei peli e delle unghie ed a volte in grado anche di danneggiare i vivi.

Rimane comunque l’inquietante mistero di un teschio di giovane donna. di vecchie credenze e dell’ombra sinistra che il morbo della peste aveva portato e continuava a portare sui quei poveri resti, attori e vittime di leggende, storie e , magari, di angosciose presenze di esseri morti ed abbandonati, senza alcun rito, senza alcuno che li piangesse, così come accade in corso di terribili epidemie..sperando che non accada più!

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14 thoughts on “La donna Vampiro a Venezia, Dalla leggenda alla realtà

  1. Cio, bello il racconto della “vampira”. Un paio di giorni fa ne avevo sentito parlare al telegiornale regionale, proprio del ritrovamento. Scusami ma volevo dirti di stare attenta perchè hai fatto qualche errore di battuta all’inizio, e ne ho visto un altro mi sembra in quello delle donne. Scusami se te lo dico ma penso che potrai correggere queste imperfezioni.
    Un bacione!!!!!!!!!!!!!!!!!

  2. COmplimenti per il suo pezzo, una notizia che mi ha colpito molto al tg1. Interessanbtissima la storia davvero incredibile se pensa che i vampiri ce li attendiamo in Transilvania mica a Venezia

  3. Ciao. Bell’articolo. Avevo visto qualcosa quando ero a Venezia qualche giorno fa ma non avevo letto l’articolo. Una domanda però te la devo fare. Tra le immagini in basso compare un’immagine di una statua (quella con lo sfondo d’orato). Si tratta di Nostra Signora di Bonaria, Patrona Massima della Sardegna. Lo so perchè sono parrocchiano e membro attivo della comunità. Mi chiedevo che ci facesse nell’articolo sui Vampiri trattandosi di una statua sulla Madre di Cristo :-) Tutto qui :-) Con l’articolo centra poco. Un salutone. Ciao da Davide

  4. Devi sapere che coloro che si prendevano cura dei malati o morenti di peste (ed anche di lebbra ed altre malattie contagiose) erano i frati Ospitalieri, che accoglievano con pietà questi morenti.
    Con l’immagine della Madonna ho voluto raffigurare proprio la chiesa, come una madre pietosa e consolatrice che accompagna ed accoglie i derelitti, in questo caso ammassati in un’isola, in attesa solo della morte, e questo in contrapposizione a credenze ed usanze che ne sono l’antitesi.
    Mi spiace di aver scelto un’iconografia non adeguata, avrei potuto inserire l’immagine della Madonna della Salute, ma per me era l’immagine più bella e dolce che avevo.
    Ti ringrazio per la tua visita al mio blog e ti saluto cordialmente. Ciao, Piera

  5. bellissimo il tuo pezzo.queste cose nn finiranno mai di affascinarmi.comunque hai svelato un mistero a cui non tutti erano a conoscenza.cia cia

  6. Cosa curiosa e’ che negli Stati Uniti, hanno addirittura fatto un documentario riguardo a questa donna vampiro. Mi rattrista che invece in Italia ne hanno solo dato la notizia al tg. Al vampirismo si associano anche malattie all’epoca non capite come la porfiria ed altri tipi di intossicazioni dovute a muffe nei granai, ovviamente interpretate dalla chiesa come presenza demoniaca. Altro fattore la crescita dei peli e delle unghie, non e’ una cosa reale ma solo un effetto ottico creato dal restringimento dei tessuti dopo un po’ di tempo dal decesso. Cosi’ sembra che certe cose crescano ed invece vengono solo piu’ esposte. Bel post e grazie di indagare nella Venezai misteriosa.

  7. Interessante, mi permetto di correggere un errore di ortografia/battitura: innoquo, la scrittura corretta è innocuo.
    Ciao, Francesca

  8. Grazie Francesca per avermi fatto notare l’errore(orrore!), e ho scoperto anche un altro errore, sempre di battitura, che ho corretto. Grazie e cordiali saluti, Piera

  9. C’è piaciuto molto il tuo testo hai avuto una bellissima idea anche per le persone che non credono ai vampiri! Sei stato/a molto convincente! Io credo all’esistenza dei vampiri già che io sono una fan dei vampiri guardando i film : twilight new moon eclipse braking dawn sono i miei film preferiti!!!non vedo l’ora che esca la seconda parte di braking dawn :-)ciao la tua fan RACHELE ……………………!!!!!!!!

  10. Carissima Rachele, ti ringrazio di cuore pere i tuoi apprezzamenti. Un abbraccio affettuoso e spero di rileggerti, Piera

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