Non so come definire, se come uno scherzo, uno del Massariol, spirito “polthergheist”, burlone e anima di Palazzo Mastelli a Venezia, legato ad un esorcismo del Cappellano di S. fantin, reso necessario dal fatto che ogni giorno, alla stessa ora, suonassero in contemporanea tutti i campanelli delle stanze del Palazzo o il mondo burlesco, da Pasquino, con cui con l’ironia si castigavano i costumi della gente tipico di quello che venne attribuito all’illustre “scomparso” ( solo la testa, ma quanto basta) del cosiddetto Sior Antono Rioba, o naso di ferro, uno dei tre fratelli Mastelli raffigurati in fondamenta dei Mori, a Cannaregio, tra Campo Santi Apostoli e le fondamente nuove, e destinatario e mezzo di comunicazioni del popolo con l’esecutivo, chiaramente, ironicamente, ma comunicazione seria e pressante.
Palazzo Mastelli, il Palazzo dei Cammelli, e famoso per i fenomeni di poltergheist, come sopra descritto , che si sono succeduti nel tempo e che fanno di questo edificio uno dei tanti legato all’idea di possessione e di mistero, vero! ed i suoi proprietari, che lo costruirono nel 1112, i fratelli Mastelli, commercianti di spezie, che per rendere unica la facciata del loro palazzo , fecero applicare una patara raffigurante un cammello: quindi, famoso ed unico Palazzo del Cammello.
Narra la leggenda che nelle notti particolarmente fredde lo spirito, intrappolato all’interno della raffigurazione di Rioba , pianga, e che soltanto i puri di spirito, posando una mano sul petto della statua possano percepire i battiti del suo cuore.Spero soltanto che ben presto l’importante ed unica testa di “naso di ferro” possa ritornare al suo posto per ridonare a questa immagine la sua identità, vergognosamente sottratta e per ricostituire un’unicum delizioso, legato all’essenza stessa di Venezia, delle sue etnie e alla struttura di uno Stato multietnico, particolarmente moderno ed unico, che tanto avrebbe ad insegnare ai legislatori italiani.
Dolce Piera ciao si dice che i campanelli che suonavano in contemporanea nel palazzo erano cinque, il camello sulla facciata per me è un dromedario da soma,però rispetto le tradizioni.Sempre nei miei pensieri luciano
Piera ieri quando ho letto il tuo blog pensavo a una notizia scherzoza,ma questa mattina cosi per rassicurarmi sono andato a vedere,salito il ponte sono rimasto di sasso è tutto vero.Non o parole non puo essere,chi puo avere fatto un cosi brutto sfreggio a Venezia,Non mi sento di scrivere altro,sto piangendo ciao luciano
Non era purtroppo uno scherzo! a me fa male al cuore anche solo il pensiero che esistano persone che sfogano le proprie frustrazioni sulla bellezza (un dono di Dio) e sull’arte. Pensavo che la mia amata città fosse al sicuro da persone di questo tipo, ma purtroppo al peggio non c’è mai fine! Un abbraccio affettuoso, ciao, Piera
Dolce Piera sono contento e felice dopo il ritrovamento della testa del sior Rioba ciao luciano
Dolce Piera brava sei la nostra Dogaressa ciao luciano