La storia di Palazzo Ducale a Venezia, ed i suoi costruttori, maestri muratori e meravigliosi artigiani artefici di tanta bellezza.

palazzoducale1.jpgIl Palazzo Ducale, mirabile esempio di gotico fiorito, come ci appare oggi è formato da tre parti: una lungo il Rio di Palazzo, un’altra verso il bacino di San Marco che risale al 1340 ed è l’elemento originario, e la parte che da sulla Piazzetta.

Le parti successive sono state sviluppate da questo primo nucleo verso la fine del 1300, e sono di straordinaria novità per la struttura, la forma architettonica delle ali, e con funzioni, all’epoca, di governo, di amministrazione giudiziaria e di abitazione del Doge.

Il 28 Dicembre del 1340 il Gran Consiglio stanziò la somma di circa 10.000 ducati( somma molto ingente ) per la costruzione di un’enorme sala che potesse contenere 1,212 membri che facevano parte del Maggior Consiglio: a Ducale%20sala%20Maggior%20Consiglio.jpgquesto elemento era delegato il potere legislativo di cui facevano parte quello del Senato ( consiglio dei Pregadi) l’ordine esecutivo ( Doge e Ministri) e giurisdizionale ( Il Consiglio dei Quaranta).

Sebastiano Ziani.jpgLa storia del Palazzo si configura mediante varie ricostruzioni in tre epoche distinte: una palazzo-ducale-balcone_JPG.jpgDoge Michele Steno.jpgprima quindi, coeva alla formazione della Città ed alla costruzione della Basilica di San Marco, subito dopo il trasporto del corpo dell’Evangelista Marco nell’828; una seconda voluta dal Doge Sebastiano Ziani e composta da tre edifici separati, e la terza, compiuta nella seconda metà del 1300 e nel primo quattrocento, ed è quella che noi possiamo vedere. Nel 1404 il doge Michele Steno fece costruire da Pier Paolo e Paolo delle Masegne un balcone – tabernacolo sui cui domina la statua della Giustizia, dogma su cui la Serenissima basava uno dei suoi cardini, e rappresentata innumerevoli volte con statue e rappresentazioni allegoriche nei vari edifici della Repubblica.

Nella deliberazione del Maggior Consiglio del 21 settembre 1415 si scala dei giganti.jpgfece presente l’urgenza di costruire una nuova scala d’accesso per la sala  di riunione dei suoi membri  e successivamente il 27 settembre 1422 sempre il Maggior Consiglio decise di sostituire il vecchio palazzo, dove si amministrava la giustizia, che sorgeva lungo la Piazzetta verso la Chiesa di San Marco, con la continuazione del nuovo palazzo affichè corrispondesse al ” solenissimo principio nostri Palaci novi”.

Scultura sulla facciata.jpgL’opera di demolizione della vecchia costruzione e di continuazione del nuovo Palazzo dalla capitelli gotici.jpgsettima colonna alla Porta della Carta ebbe inizio il 27 marzo 1424. Le statue in pietra d’Istria, di cui abbiamo già parlato, ed il capitelli gotici ed esoterici vennero riportati e ridistribuiti nel nuovo edificio.

Lo spazio occupato prima dai vari edifici e poi dell’unico che ne risulta è  il medesimo , e per diverse ragioni si ritiene che la facciata di Palazzo Ducale verso la Piazzetta dovesse avere le proporzioni dell’Ospizio Orseolo in Piazza San Marco, come appare nel quadro di Gentile Bellini del 1496 ” Processione in Piazza San Marco”.

Non si conoscono i nomi degli architetti che idearono prima le varie componenti, quindi il Palazzo così come lo vediamo ora: i documenti fanno cenno ad un Maestro Enrico, poi Pietro Baseggio e Filippo Calendario, che morì nella congiura di Marin Faliero del 1355.
Sembra quindi, come ipotizzato da Elena Bassi che ha studiato con profonda cura tutta l’architettura del Palazzo, che l’ideazione dell’edificio risalga ai Procuratori “incaricati dal Governo di seguire i lavori con le maestranze”.

taiapiera.jpgI documenti parlano quindi dei ” maestri muratori” o taiapiera, ( legati come sappiamo dalla corporazione e dalla prima loggia massonica a Venezia, che lasciarono le loro tracce  nei capitelli esoterici e gotici del porticato)), e si intuisce che dietro a quel gruppo c’era la mente illuminata che guidava i lavori, ma, come era uso nel medio evo, questa persona restò anonima poichè la Repubblica assegnava la responsabilità, il merito o il demerito di un’opera all’incaricato politico di eseguirla.

Gentile_Bellini_004.jpgPalazzo Ducale nacque quindi dalla prassi artigianale, che a Venezia perdurò molto più a palazzoducale2.jpglungo di altri centri italiani anche a motivo della particolare e connaturale conformazione della città.Artigiani artisti, decoratori meravigliosi, maestri falegnami e il gusto unico prettamente veneziano, città occidentale ed orientale insieme miracolosamente sorta tra le acque della laguna e, con tutti i suoi enormi problemi, ancora qui, tutta da godere, da esplorare e da amare.

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6 thoughts on “La storia di Palazzo Ducale a Venezia, ed i suoi costruttori, maestri muratori e meravigliosi artigiani artefici di tanta bellezza.

  1. Sono 40 anni che vivo a Mestre,ho lavorato una vita nei migliori palazzi veneziani, Palazzo Grimani, Palazzo Cavalli, Bacino Orseolo, Tribunale Rialto. ed ogni volta che arrivano parenti ed amici, la prima cosa che faccio, li porto a Palazzo Ducale,l’avrò visto tantissime volte, ed ogni volta scopro cose nuove, che la passata visita ,mi erano sfuggite, a volte prego anche per quelli che l’anno costruito e non ci sono più è un’emozione ogni volta…

  2. Trentacinque anni di lavoro all’interno del Palazzo…ed è sempre un’emozione ricalcare i propri passi e aver avuto il privilegio di scoprire cose che poche persone hanno potuto vedere. Più vite necessiterebbero per scoprirlo fino in fondo…

  3. Ringrazo di cuore, anche se in clamoroso ritardoCarlotta, Tiziana e Giuliano, a cui va tutta le “bellissima” invidia per aver potuto godere di tanta bellezza quotidianamente. A tutti un abbraccio vero ed affettuoso..una volta sconfitta la mia lunga indisposizione, vi porto nel mio cuore. Grazie amici!! Piera

  4. HO TRASCORSO 2 SETTIMANE A VENEZIA E MERAVIGLIOSA O VISITATO IL PALAZZO DUCALE E BELLISSIMO MA LA COSA CHE MI COLPI E IL FATTO CHE O SCOPERTO CHE IL FAMOSO POSTE DEI SOSPIRI DOVE ESTERNAMENTE TUTTI SI FOTOGRAFANO SI BACIANO PENSANDO CHE SIA UN PONTE DI VALENTINO DOVE TRASCORREVA I SUOI AMORI IN REALTA QUEL PONTE NON E’ ALTRO CHE IL PASSAGIO DEI CONDANNATI CHE PASSAVANO DAL PALAZZO DUCALE DOVE C’E IL TRIBUNALE A CARCERI SENZA FINESTRA CON TANTA CRUDELTA E OGNI QUAL VOLTA UN CONDANNATO ATRAVERSAVE QUEL PONTE DAVA UN SOSPIRO DI TRISTEZZA UMILIAZIONE E TORTURE

    1. Il Ponte dei Sospiri conduce da Palazzo Ducale alle Prigioni ; ma le Prigioni hanno delle finestre che prospettano calle degli “Albanesi” e corridoi interni che a loro volta prospettano su cortili…Alcune sono senza finestre. Sembra comunque che in quei tempi ci fossero in Europa luoghi di pena molto più “crudeli” di questi. Ricordo che le prigioni hanno svolto il loro ruolo fino al 1923.

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