Dalle origini di Venezia (421) fino al 700 d.c., come avevamo già visto, la città era formata da isole, e l’attraversamento dei canali e dei rii era effettuato tramite traghetti con barche, oppure, se i rii erano particolarmente stretti , venivano legate delle barche e sulla loro sommità (olmi) veniva posata un’asse di legno per permettere l’attraversamento a piedi o a cavallo.
Nell’800 vennero realizzati i primi ponti in legno che nel corso dei secoli venneero costruiti in pietra. All’inizio erano senza balaustra denominata anche “guardia corpo” o parapetto. Prima del medio evo erano pochi i ponti dotati di protezione in quanto i trasporti avvenivano appunto con carri trainati da cavalli o da muli: nel 1287 un decreto del Senato proibiva alle persone di cavalcare per le Mercerie fino a San Marco, esclusi i forestieri appena giunti in città: clamorosa ed unica fu l’impresa di Federico III d’Asburgo che percorse a cavallo la scala interna del campanile di S. Marco, fino ad arrivare alla sommità.
Le persone che arrivavano a Rialto dovevano lasciare i loro mezzi o cavalcature legati alla “focaia”, che era un legno di stallo , poi dovevano proseguire a piedi per arrivare in piazza.
Immagini di ponti di barche ci vengono tramandate da antiche stampe, e la storia del ponte di Rialto (già ponte della moneta) è stata illustrata da geni della pittura come Vittore Carpaccio, nel miracolo della croce a Rialto, e la visione dei progetti del Palladio, a cui venne preferito Da Ponte.
Pochi sanno che, percorrendo la Strada Nuova, alla fine della Fondamenta che costeggia la chiesa di S. Felice si può trovare l’unico ponte di Venezia ancora senza parapetto.
Altri ponti sono famosi, come il Ponte dei Sospiri, un vero gioiello architettonico gotico dove transitavano i condannati alla prigione che da Palazzo Ducale,
sede delle sentenze, venivano condotti alla sede della loro espiazione di condanna.
Altro ponte famoso e curioso è il Ponte dei Pugni, uno di alcuni che si trovano a Venezia dove i Castellori ingaggiavano terribili risse contro i nicoloti, risse comunque indolori in quanto i contendenti colpiti finivano in canale, dragato sempre per evitare ferite mortali. In quello a S. Barnaba (dorsoduro) vi sono i segni delle orme, ai quattro lati della sommità, dove i
contendenti si dovevano posizionare prima delle scazzottate!
E di ponti di tutti i tipi, di legno (come quello dell’Arsenale) o di ferro ve ne sono in quantità: uno, l’unico a tre arcate è una meraviglia.e a percorrerli, gradini cadenzati, passo dopo passo, diventa un’armonia di movimento, quasi un danzare in questa città che è arte, luce, suono, armonia………meravigliosa Venezia.
Peccato che ora non siano in grado di fare i ponti come li facevano i veneziani centinaia di anni fa e il passo si spezzi sempre.
Certo che un minimo di attenzione potrebbero anche averla, capisco che un architetto possa ignorare questo ma un dipendente dell’ufficio comunale che vive venezia tutti i giorni dovrebbe pensarci…
C’è un altro ponte con le quattro impronte per i contendenti ed è quello di S.Fosca a Cannaregio. Poi, a proposito di cavalli, c’è il ponte di S.Canzian verso calle de la malvasia, che sul pilastro a destra porta ancora due “scione” a forma di ancora che servivano per legare i cavalli!
Grazie per le notizie che continuamente fornite e cordiali saluti.
Gianni42.
Grazie ad Alessio perr i suoi commenti che tutti noi possiamo condividere, e grazie a Gianni per le informazioni fanastiche di cui ci ha reso parte! un saluto affettuoso ed un grazie a tutti e due, Piera
Ciao dolce Piera come va, sei sempre più grande.Riguardo a quanto a scritto Gianni o i miei dubbi sulle scione,basta pensare che il piastro è sopra i gradini del ponte e la larghezza della caletta è di circa un metro e mezzo circa,se l’asciavano legato un cavallo non passava non un uomo ma neanche un bambino, in più il rio sotto stante era addebito a stazio per tutte le barche che portavano passegeri e merci a Murano quindi per me le scione anche se alte servivano per legare certe barche di stazza grossa.Ciao luciano alla prossima
casrissimo Luciano, va tutto bene e spero che sia così anche per te; sai che sei sempre nel mio cuore! interessanti le annotszioni che fai, e ti ringrqazio di cuore. Un abbraccio forte, Piera
Il ponte senza parapetti di San Felice e’ quello di ……….. casa mia 😉
A proposito di ponti senza le “bande” non dimentichiamo il Ponte del Diavolo
a Torcello ,e il ponte privato sul rio della Panada (tra San Giovanni e Paolo e
Santa Marina) dove si vedono i gradini sormontati dalla aplicazione delle bande.
Il primo ponte ad essere munito delle sponde in muratura,sembra essere il ponte
delle Bande (appunto) a Santa Maria Formosa .