San Francesco del deserto: dal Santo al ricovero delle “anime perdute”

Isola di San Francesco del deserto.jpgJacopo de Michiel, un Nobiluomo Veneziano, proprietario dell’isola chiamata delle “due vigne”, decise di costruire nella sua proprietà una chiesa dedicata a Francesco d’Assisi, già considerato da vivente un santo, per cui le chiesa che fu eretta fu la prima dedicata a quello che divenne il Santo più famoso ed amato in Italia.

Nel 1214 il de Michiel decise di donare la proprietà dell’isola ai frati francescani i quali costruirono un convento,un’isola di pace e silenzio nell’incanto della laguna.

Si narra che nel 1220 approdò all’isola il fraticello,che stava ritornando dalla terra Santa,dove si era recato a chiesa di San Francesco del deserto.jpgconvento.jpgIsola del deserto.jpgil Santo.jpgpredicare,   in compagnia di un suo fido discepolo, bloccati da una terribile tempesta, e, nell’atto del  toccare terra del Santo il fortunale si placò all’improvviso, ed il fraticello si mise a meditare, inginocchiato  sulla nuda terra, ma gli uccellini, con il loro gioioso canto disturbavano questa sua meditazione, per cui egli gentilmente chiese ai suoi amici uccelli di tacere, ed essi tacquero, fino a che San Francesco terminò il suo ufficio di preghiere.

In quegli istanti il Santo piantò il suo bastone, che appunto lo aveva accompagnato nel suo cammino da Alessandria d’Egitto  sulla terra dell’isola, e il bastone secco si mise a germogliare e da questo nacque un albero che i fraticelli del convento mostrano ai visitatori dell’isola .Questo episodio è testimoniato da un albero.jpgIsola di San Francesco del deserto 1.jpgatto di donazione del 1223, trascritto da Frati Francescani Minoriti, ed è conservato e visibile presso il Convento.

Nel 1440 il Frati abbandonarono l’isola a causa della malaria, così l’isola dell”due vigne” venne rinominata “S. Francesco del Deserto”, nome con cui attualmente è conosciuta.

Nel 1450 Padre Nicolò Erizzo fece ritornare la vita conventuale. Nel 1594 subentrarono i Frati Minori riformati,per poi, dopo le varie vicissitudini della occupazione Napoleonica e la soppressione dei Conventi, venne restituita ai Frati Francescani.

Per ora l’isola convento, bellissima, tranquilla e silenziosa, ospita nove frati, così come negli anni settanta, quando nella laguna si diffondeva una voce: nell’isola, nell’ora del tramonto o all’imbrunire chiunque si fosse avvicinato con la barca all’isola avrebbe visto delle strane luci muoversi tra la boscaglia, luci che il popolo attribuiva alle anime perdute che cercavano pace.

frati minori riformati.jpgfrati francescani.jpgFu così che un gruppo di “gosthbusters” ante litteram, trovandosi in barca e vedendo uno dei frati del convento avviarsi verso la sua isola lo seguirono: giunti ad un certo punto il frate, dalla sua barca chiese: Mi state seguendo?” ed i “coraggiosi cacciatori di fantasmi gli risposero affermativamente.

Il frate allora  diede loro il permesso di accostare e di visitare il convento; felici, gli aspiranti cacciatori di fantasmi scesero e  rimasero incantati dalla bellezza e dalla pace del luogo, ma il più sfacciato, preso coraggio narrò al frate delle dicerie che si ascoltavano tra i frequentatori della laguna: alla domanda se le strane luci fossero delle anime perdute il frate risposte con una fragorosa risata: dovete sapere , egli disse, che noi abbiamo parecchie galline che vivono sparse per l’isola, ed alla sera, specialmente all’imbrunire è difficile ritrovarle tutte per cui ad un nostro confratello è venuta l’idea di spennellare qualche San Francesco.jpgSan Francesco d'Assisi.jpgSan Francesco del deserto isola.jpgpiuma dei nostri polli con una vernice fluorescente, ed alla sera, allora, le nostre povere anime perse vengono radunate ed accompagnate tutte, senza dimenticarne alcuna, nel sicuro ricovero del pollaio, dove troveranno il sereno riposo della notte!!!!!Per poi ricominciare con il loro girovagare!

Purtroppo raggiungere l’isola è un pò complicato: bisogna prendere il vaporetto alle Fondamente nuove, raggiungere Burano, qui scendere e poi attraversare l’isola ed andare al Bar del Turista da Pippo e qui contattare i frati che manderanno una barca per prelevare i visitatori, ma credete: ne vale la pena!!!!!

 

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4 thoughts on “San Francesco del deserto: dal Santo al ricovero delle “anime perdute”

  1. Un posto davvero stupendo, bisogna proprio visitarla; i frati che ti accompagnano nella visita guidata sono davvero molto preparati e gentili. Offerta libera all’uscita.

  2. Per raggiungere l’isola non è poi tanto complicato, perchè basta telefonare a Laguna Fla Escursioni, che fa ogni giorno il servizio di navetta da Burano e altre isole a San Francesco del deserto!
    Il numero me l’hanno dato i frati francescani e il cellulare del proprietario della barca è 3479922959, si chiama Massimiliano.
    Costa 10 euro per persona andata e ritorno da Burano, con una bella barca (bragozzo Romano). Io ci sono stata due settimane e fa, meraviglioso!

  3. Ha ragione Emanuela. Per arrivare a san Francesco del Deserto, basta accordarsi con MASSIMILIANO. Non è possibile invece chiedere ai frati di venire a prenderti a Burano: hanno altro da fare che mettersi in barca da mattina a sera.
    Antonio Veneziano

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