Misteri e malìa di una notte di nebbia a Venezia

nebbbia a Venezia.jpgNon si può dire di aver assaporato fino in fondo il mistero e la malìa di Venezia se non si è passeggiato nella nebbia, il “caligo” che tutto avvolge e che ti fa vivere le diverse dimensioni di questa città attuale, viva, ma tutta intrisa della sua storia e sempre antica, misteriosa, carica di suggestioni.

Dalla finestra la nebbia appare come un velo ovattato, che copre tutto, ed io so che in questa nube lattiginosa e misteriosa mi dovrò immergere. Scendo le scale ed ecco che il tonfo del portone mi scaraventa in questo grigiore, in questo oceano ovattato e uniforme:  alle mie spalle il biancore che riflette i bagliori della laguna e fa riconoscere il Cimitero Monumentale dell’Isola di San Michele, ed a sinistra, appena accennato..il Casin degli Spiriti che cela Cimitero di San Michele.jpgCasil degli spiriti.jpgl’orrore ed il tormento senza fine dei fantasmi delle persone assassinate.

convento degli ospitalieri ai Gesuiti a Venezia.jpgchiesa dei Gesuiti a Venezia.jpgMi avvio per raggiungere Campo SS. Apostoli, e mi accingo ad attraversare il Campo dei Gesuiti…i lampioni emettono una luce debole, giallognola, un alone che riesce ad ingrandire la maestosità della Chiesa dei Gesuiti, sulla sinistra, ed a destra il vecchio ricovero dei frati Ospitalieri, fuggevolmente mi appare l’ombra di un frate , poi…tutto ritorna uniforme e ..normale.

Solo il rimbombo dei miei passi sui masegni ( i lastroni in Pietra d’Istria che formano il selciato di Venezia) , poi, …un pò alla volta, altri suoni, altri caigo.jpgantico fanale.jpgrimbombi…un gatto che scivola timido e spaventato tra una calle e l’altra, il mio cuore che batte in fretta..tutt’attorno il vuoto..un mondo che sembra spettrale ma che è fatto di suoni e di sensazioni…i passi dietro prendono un’altra cadenza ed io mi affretto verso il ponte che mi porterà più avanti, li dove i passanti mi potranno dare la sensazione di uscire da questo vuoto..

Ecco, dopo aver percorso in fretta calli e callette, il suono dei passi si moltiplica, e le luci diventano un pò più vive…l’alone giallognolo attorno ad ogni lampada illumina in modo inquietante un piccolo spazio, ed i suoni che  sembrano provenire da strane ombre proiettate sui muri..ombre che sembrano dileguarsi alla mia venuta..ecco Venezia, la realtà che è passato, ed il passato che non si dimentica…legato com’è alle immagini fuggevoli di una gondola con Felze.jpgpietra che può sembrare un mascherone ghignante, e quando ti avvicini assume l’immagine più rassicurante di una patara, sempre antica e sempre legata ad immagini antiche e reali di questa città…lo sciabordio dell’acqua…forse una gondola?..ecco il lume…ecco più lumi, ..gondole coperte dove non si sa se si stiano consumando meravigliose storie d’amore, o cospirazioni o soltanto si stia giocando……naturalmente d’azzardo.

E’ comunque un tutt’uno, ed ecco che, raggiunto S. Giovanni Crisostomo, mi avvio verso Campo San Giovanni e Paolo: davanti al portale della chiesa tre figure, guardinghe, timorose, le vesti settecentesche, i tricorni, l’aria di chi è avvolto da alone di mistero..posso riconoscerli: il Conte di Saint Germain, Cagliostro e Giacomo Casanova.. parlano chiesa dei SS., Giovanni e Paolo.jpgcon fare furtivo, sembrano ripromettersi nuovi incontri, e poi, al suono del mio passo, ecco che le ombre si dileguano…

i leoni dell'arsenale.jpgTroppo intense le sensazioni, per cui, attraversato il ponte, ecco che mi avvio verso San Marco.In lontananza voci ovattate, risate di donne, commenti maschili, la fuggevole immagine di coppie in abiti settecenteschi e bautte, qualche coppia si attarda posata al muro di una calle per scambiarsi baci e gesti affettuosi più o meno audaci…poi di nuovo il silenzio, il suono dei passi, dei miei e quelli di altri, nel presente o nel passato, mentre le luci sembrano più fioche ( lumini in cera posati in apposite nicchie sui muri per illuminare zone estremamante oscure….che possono far rabbrividire), ed il suono dell’acqua che accompagna costantemente questo percorso che mi porta a Castello, e mi fa incontrare con la maestosità dei leoni dell’arsenale..qui l’illuminazione è più intensa per rendere evidente l’ingresso dell’ Arsenale, anche se il ricordo delle vecchie leggende, e il poter constatare con le dita i solchi delle scritte runiche su questi potenti animali, leone.jpgcosì fieri, enormi e felinamente pronti all’attacco mi danno i brividi.

Meglio raggiungere Piazza San Marco, mentre in distanza i fanali preposti all’illuminazione della Riva sembrano evidenziare spudoratamente ogni masegno, ogni pietra,ogni muro ed ogni calle…ed ecco l’insegna di un bacaro..i vetri resi opachi dalla condensa, la voglia di qualcosa di caldo e di qualcuno con cui condividere questa esperienza della passeggiata nelle nebbie di tutti i tipi di Venezia.Entro e mi assale il profumo speziato del saor, il vapore della polentina che attrae il palato e la voglia di caldo, gente che chiacchiera bevendo un’ombra, l’ovetto sodo, i nervetti, le trippe….tutto questo mi rincuora, ed esco…….

el codega.jpgMi  appare una coppia: i vestiti riccamente decorati di lei e raffinati di lui con un codega( era una persona preposta ad accompagnare  con una lanterna le persone nelle  calli buie) che  illumina loro la strada, ed allora mi rendo conto di essere codega 1.jpgvicina al Caffè Florian! sono in Piazza San Marco..e le colonne di Marco e Colonne di Marco e Todaro.jpgfanale veneziano.jpgTodaro si ergono nel nulla…ma innanzi a me si apre un nulla con fanali luminosi, ma a ben guardare la luce si riflette sull’acqua del bacino ed alle mie spalle, quasi miracolosamente, sul balcone della Basilica di San Marco due fiaccole accese in onore della giustizia brillano come le stelle più luminose di questa città repubblica, di questo luogo incantato e magico.

Lentamente e con la magia del luogo e del tempo mi Pilastri acritani.jpgceppo esecuzioni.jpgavvicino ai Pilastri Acritani..li sfioro, tanto per avere un ulteriore contatto con il passato, poi mi avvicino al cippo che fu il patibolo dei condannati a morte, ripensando a chi è già passato di li, a chi ha vissuto il mistero, ed  alla meraviglia di questa passeggiata nei luoghi e nel tempo.

La strada mi accompagna verso San Tomà: salgo i ripidi gradini del Ponte di Rialto e rimango incantata a guardare piccole fiammelle lontane galleggiare sul Canal Grande che è un tutt’uno con la nebbia, altre gondole, immagino) e mi dirigo verso la Scuola di S. Giovanni Evangelista, di cui si può intuire una parte (peccato perdere l’immagine completa ma il “caligo” è intenso), ed allora mi accontento di percepire con le dita sulla panca a sinistra dell’ingresso il solco della triplice cinta..e questo mi riporta ai templari..mentre voltandomi indietro sembra quasi minacciosa la severa struttura gotica della la Chiesa dei Frari, ricetto di misteri, dimora di frati dedicati alla conservazione di codici e ricordi e le cui ombre di concretizzano, fuggevoli, davanti fiaccle.jpggondola coperta.jpgnebbia 1.jpga me, per sparire poi nel confine tra il passato e realtà..

chiesa della Maddalena a Venezia.jpgMi aspetta, in questo viaggio in questa nebbia fantastica l’immagine ovoidale della Chiesa della maddalena, da dove i cavalieri templari approfittavano dell’ombra per allontanarsi da una realtà che per loro era  pericolosa se non mortale……

viaggio meraviglioso, ormai i suoni dei passi sono moltiplicati, le voci gondola coperta 1.jpgBasilica dei Frari.jpgTriplice cinta della Scuola Grande di San Rocco.jpgScuola Grande di San Rocco.jpgacute,dialettali e non..la realtà, nebbia a Venezia 1.jpgNebbia a Venezia 2.jpgassieme alla luce elettrica hanno (per il momento) soverchiato la realtà vera di questa meravigliosa Venezia….un unicum perfetto tra passato e presente, l’unico luogo dove chi passeggia può ritrovarsi in un mondo fatto di ombre, di ricordi, di vite già vissute ma realmente presenti, qui dove il tempo e lo spazio sono un tutt’uno…basta venire, immergersi in una serata di nebbia autunnale e Venezia è tutto ciò che è e che è stata…una passeggiata nello nebbia a Venezia 3.jpgspazio e nel tempo! Ed altre serate misteriose mi attendono ed attendono tutti coloro che voglio immergersi nel senso vero di questa , ora città , prima Stato e Repubblica!

 

 

 

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7 thoughts on “Misteri e malìa di una notte di nebbia a Venezia

  1. Piera ciao Ti seguo sempre.Sei sempre uno splendore.Di a Silvia che l’altro blog,può tradurlo in Italiano.Spero che tra qualche mese mi mi diano il permesso di adoperare il pc normalmente,chiudo

  2. Luciano carissimo!! era parecchio che non ti leggevo, e devo dire che mi mancavi. Ma sai, ho pensato che stessi(GIUSTAMENTE PER LA TUA SALUTE ) datto retta ai medici., Comunque sia sono felice di ritrovarti qui ed in questo momento in cui ho sentito la necessità di descrivere ciò che sicuramente entrambi proviamo: la magia della nostra Venezia con la nebbia: uno che non è veneziano forse non può capire, ma noi abbiamo la fortuna di potere provare determinate sensazioni così particolari e belle!! siamo estrermamente fortunati. Un abbraccio affettuoso, e spero che il veto di usare il PC da parte dei medici ti venga tolto quanto prima! Ti abbraccio con tanto affetto, la tua cara amica Piera

  3. ciao Silvia! mi fa paicere ricevere la tua visita, e con curiosità sono andata a leggere il blog di cui mi parli. E’ vero che racconta di alcuni personaggi veneziani, ma forse tu non hai avuto nè tempo nè modo di leggere altri miei post: forse, se l’argomento evidentemente ti può interessare, tratto ed ho trattato diversi argomenti, diversi modi di vedere Venezia (a volo d’uccello) la Venezia godereccia, i libri d’arte ed esoterici che qui sono conservati, le pietre stesse che tanto hanno da raccontare, ed altro…se ti va, spazia pure. Un caro saluto, ciao, Piera

  4. complimenti solo un “veneto” (scusa l’estensione, solo, territoriale non della sensibilità al bello), può apprezzare el caigo a Venezia, io lo amo anche di giorno, piera che dire del passaggio dal paesaggio immerso nella nebbia ad un lento affermarsi della luce del sole, ecco perchè io Venezia la vengo a vedere sopratutto d’inverno. Grazie per le tue perle. paolo

  5. Ci capiamo: il fascino di Venezia è così sfaccettato che solo chi è del posto può capire quanti diversi risvolti ci siano…e, come te, anch’io amo la Venezia un pò misteriosa, che percepisci con tutti i sensi. Un grazie di cuore a te Paolo, e spero a presto! ciao, Piera

  6. Se i veneti conoscessero solo un centesimo della magnifica storia di Venezia, non avrebbero nessuna neccessità di sentirsi italiani. Essere veneto a me, basta ed avanza!

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