Vittore Carpaccio: il Miracolo di San Trifone, il basilisco ed il demonio a San Giorgo degli Schiavoni

Scuola di San Giorgio degli Schiavoni.jpg200px-Vittore_carpaccio,_figlia_dell%27imperatore_Gordiano_esorcizzata_da_san_Trifone_02.jpgSan Trifone, protettore della città di Cattaro, secondo alcune tradizioni viene raffigurato come un santo giovinetto che compie i miracoli in virtù della sua innocenza, per altri è un guerriero romano  convertitosi al cristianesimo e poi martirizzato.

A Venezia, in seguito allo stanziamento della popolazione dalmata (schiavoni) e la conseguente costruzione della Scuola Grande di San Giorgio e Trifone degli Schiavoni, venne chiamato, come già da me illustrato nel mio Post ” Scuola Grande degli Schiavoni etc…, il grande Vittore Carpaccio: pittore e direi “illustratore ” straordinario, di storie ed eventi, di cui ci fece e continua a farci dono con dei teleri, presso la Scuola summenzionata, di straordinaria efficacia: tra questi, il (purtroppo) peggio conservato è il quadro dedicato al “Miracolo di San trifone”;

In base alla leggenda San Trifone venne chiamato dall’imperatore romano Gordiano  per liberare con il suo potere, universalmente riconosciuto ed unico, la figlia invasata dal demonio;

miracolo di San Trifone.jpgEd il quadro, una delle vere e meravigliose  “storie illustrate ” ” mostra l’attimo successivo in cui il Santo, giovinetto, ha liberato la fanciulla dal demonio, e tra il Santo ed il Demone  vinto avviene un colloquio sulla natura del peccato: solo defilati, sulla destra, appaiono l’imperatore e sua figlia.

Nell’interpretazione del pittore, rosacrociano, ecco che il demonio che si palesa a tutti, assume l’aspetto del Basilisco, animale fiabesco rappresentato con il corpo di serpente, la testa di gallo, ali e zampe da aquila, che conservava, secondo Fulcanelli, la sua triplice natura infernale.

emblema dei Rosacroce.jpgBASILISCO.jpgNelle numerose riproduzioni iconografiche del XV e XVI secolo il Basilisco appare anche come un dragone che sputa fuoco, capace di uccidere chiunque anche con lo sguardo ( miticamente sembra sia nato dal sangue di Medusa) o con il suo alito.

Sant’Agostino lo definì “il re dei serpenti” cioè il demonio. Ecco perchè i Rosacroce presero questa immagine, il demonio dei demoni, cioè la parte più vile dell’uomo e dello spirito, che è la materia prima da trasformare, l’elemento da modificare per raggiungere, passo su passo, la perfezione e la vicinanza quasi perfetta a Dio!.

Il Basilisco infatti, per i Rosacroce, è così malefico guardiano che deve essere battuto per aver accesso al tesoro,  il simbolo di Mercurio filosofale , emblema della germinazione del mondo,  il leviatano che dimora nelle acque, demone che nell’antico testamento viene (Isaia 27.1) creato da Dio per scherzare con esso, il quale dimora San Trifone ed il demonio.jpgil leviatano.jpgnelle acque, manifestazione della tempesta, segnale dell’attività celeste.( Termine che venne utilizzato da Melville per il suo famoso libro ” Moby Dick”), ma che con i mostri non ha nulla a che vedere.

Meravigliose storie, straordinari pittori, tesori universali conservati nei palazzi della nostra Venezia.. tutta ancora da scoprire!

 

 

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One thought on “Vittore Carpaccio: il Miracolo di San Trifone, il basilisco ed il demonio a San Giorgo degli Schiavoni

  1. Ciao Pietra, ho visto che Emilia ha coinvolto anche te nella sua “commedia veneziana”, benvenuta quindi nel mondo fantastico-onirico della Signora Straniera! 😉
    Tra l’altro ho letto che qualcuno nel tuo blog commentava con stupore il fatto che Venezia non sia una città morta… ma che diamine! certo che non è morta, anzi è vivissima! Attività culturali, mostre, convegni, feste… associazioni private, di culto, di arte… nuove aperture, restauri importanti, festival… mi sembra che Venezia sia ben più viva di tante altre città italiane sonnecchiose!! 😉
    Basta vedere con quanta sentita partecipazione i Veneziani seguono ogni iniziativa, ad esempio per la serata dedicata alla conclusione dei lavori di restauro della Chiesa di Sant’Antonin c’era una gran folla (e tutti Veneziani, mica turisti!), parola di Fausto Maroder, io purtroppo non ho potuto esserci… c’ero invece alla festa di Sant’Antonio a San Francesco della Vigna sabato sera, ed è stato bellissimo vedere così tanti veneziani uniti dall’amore per la cultura, per il buon cibo, e dello stare insieme a ciacoar!
    Ho giusto scritto un piccolo post su questo tema, proprio oggi:
    http://laltravenezia.blogspot.com/2010/06/festa-di-santantonio-venezia.html
    adesso mi fermo sennò rubo troppo spazio! ;-D

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