La leggenda dell’usuraio e la sua anima fiammeggiante a Venezia

Fondamenta Antonio Canal.jpgUna piccola storia,ma che fa parte delle leggende di Venezia: Bartolomeo Zenni era un vecchio usuraio che viveva in fondamenta Canal a Cannaregio. La notte del 13 Maggio 1437, durante un furioso incendio (uno dei tanti che tormentò Venezia) egli cercò di salvarsi, recando con sè una pesante borsa carica d’oro e gioielli: tutti gli averi che l’usuraio si era procurato lucrando sulle persone in necessità.

Tutta la zona era in fermento, e Bartolomeo venne chiamato in aiuto dai vicini per salvare i propri figli, ma invece di accorrere in soccorso dei bambini preferì cercare di mettere in salvo i suoi averi.

Ma il sacco era talmente pesante che non riusciva a sollevarlo, e fu costretto a trascinarlo fino al vicino Canale, per salvarsi dalle fiamme: ma il sacco cadde in acqua e con esso lo stesso Zenni: entrambi scomparsero nelle acque.

Dopo qualche giorno i superstiti videro l’usuraio che trascinava il suo prezioso e pesantissimo carico : egli repirava a malapena e chiedeva a chiunque di dargli una mano per portare con lui l’oneroso fardello: alcuni lo evitarono, altri si allontanarono, e solo quelli che pensarono di dargli comunque, per pietà e carità, una mano, fuggirono alla vista  di quel corpo che mentre camminava bruciava.

Campo dell'Abazia.jpgCampo S. Fosca.jpgChiesa di Santa Fosca.jpgSi narra che l’anima di Bartolomeo Zenni finirà di bruciare e sarà liberata soltanto quando qualcuno lo aiuterà a portare il sacco pieno dei suoi preziosi, sul percorso che va dal Campo dell’Abazia alla Chiesa di S. Fosca, per donare tutti i suoi averi ai poveri!

Chiunque di notte si trovi a passeggiare in quella zona, e incontri un’anima disperata e in preda alla fiamme potrà capire e decidere se porre fine a quel tormento, o lasciare per secoli che lo Zenni paghi la sua colpa!

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