Femminilità, cultura e potere delle donne veneziane: storie nella storia.

Importante e determinante nella cultura veneziana è stato il ruolo delle donne: donne intellettualmente curiose, aperte, assertive che si ponevano come persone attive di quella società, lavorando, mantenendo i contatti sociali, avendo anche, nei casi delle donne più abbienti ,l.a propria indipendenza economica

Partiamo quindi dai vanti che possiamo proporre al mondo, come veneziani, come persone aperte e lungimiranti.

Caterina Cornaro.jpgIl primo esempio di donna veneziana colta, aperta al mondo e dedita al conseguimento della Serenissima del suo predominio nel Mediterraneo ed in Europa fu Caterina Cornaro, Regina di Cipro nata il 7 novembnre del 1454 del Marco Corner e Floriana Crispo. Cresciuta ed educata in un monastero a Padova, venne data in sposa il 30 luglio del 1468 a  Giacomo Secondo di Lusignano, re di Cipro.

Era incinta del loro figlio quando il marito e tutti i suoi parenti vennero trucidati nella notte del 13 novembre 1475 da nobili Catalani, istigati dal Re di Napoli e dal Duca di Savoia, e, a malincuore lasciò a questo punto la guida del Regno di Cipro alla Serenissima, avendone in cambio il titolo didiletta figlia della Repubblica”, ed una corte, piccola ma nutrita di artisti ed intellettuali ad Asolo (Giorgione, Lorenzo Lotto, Pietro Bembo ecc..) ora le sue spoglie sono accolte dalla chiesa dei SS. Apostoli a Venezia.

Se andate in Calle Carboni a Rialto, ecco che, incassata nel muro di quello che è il Municipio di Venezia c’è una lapide, dedicata ad Elena Cornaro, la prima donna che si è laureata al mondo, in filosofia e Teologia al Bò di Padova il imagesCAAOWU0J.jpguniversità.jpg25.06.1608.

Oltre a ritratti che la immortalano, c’è una statua all’università di Padova che la ricorda, e pure una vetrata, al Wasser College.

Certo la libertà di pensiero e l’orgoglio dei genitori l’hanno aiutata a realizzarsi in questo suo sogno ,in cui  ha dimostrato che le capacità maschili e femminili sono simili. Orgoglio per lei, ed orgoglio per l’apertura mentale delle classi dirigenti e degli insegnanti a Venezia ( ed anche Padova, all’epoca prima Università al mondo).

imagesCAAX53AP.jpgimagesCA3EJ5LG.jpgimagesCA2UC061.jpgimages.jpgìCarriera 3.jpgChe dire poi di Rosalba Carriera,(1675-1757) ritrattista e grande musicista, richiesta da tutte le casi regnanti dell’epoca per ritrarre le famiglie reali; Fu lei ad eseguire il primo ritratto di Luigi XV bambino. Una buona parte dei suoi dipinti è conservata alle Gallerie dell’Accademia a Venezia.

Non ultima per meriti, ma prima per la capacità di dare vorrei ricordare Veronica Franco (1546-1591).

La società rinascimentale di Venezia riconosceva due diversi tipi di cortigiane: la cortigiana onesta, ossia l’intellettuale, tipo geisha, e la cortigiana di lume, quella che si offriva sul ponte delle Tette alle Carampane.

franco 2.jpgVeronica Franco fu probabilmente il più celebre esempio di cortigiana onesta, anche se non fu l’unica intellettuale in una Venezia rinascimentale che vantava una cultura raffinata e annoverava numerosi talenti in ambito letterario e artistico.

Già lei figlia di una cortigiana onesta venne introdotta nell'”arte”dalla madre, e, aiutata dalle proprie doti naturali, contrasse giovanissima matrimonio con un ricco medico, ma il matrimonio finì male.

Per mantenersi diventò una cortigiana d’alto rango.. Secondo le cronache un suo bacio  costava 5 o 6 scudi, il servizio completo 50 scudi.

imagesCAIX4I67.jpgGrazie alle sue amicizie con uomini facoltosi ed esponenti di spicco dell’epoca divenne molto famosa. Ebbe perfino una liason con il re Enrico III di Francia. Quindi fu inserita nel Catalogo di tutte le principale et più honorate cortigiane di Venerzia.

imagesCAQGQT7D.jpgimagesCAMEHJXH.jpgLa Franco scrisse due volumi di Poesia: Terze Rime nel 1575 e Lettere familiari a diversi nel 1580.

imagesCATNO4MT.jpgPubblicò  raccolte di lettere e raccolse in un’antologia le opere di scrittori famosi, Dopo il successo di questi lavori fondò un’istituzione caritatevole a favore delle cortigiane e dei loro figli.

imagesCAUG3NV9.jpgNel 1575 scoppiò la peste a Venezia, e lei fu costretta ad allontanarsi , subendo così il saccheggio della sua casa, ed al suo ritorno dovette subire un processo  dell’Inquisizione in cui fu accusata, ma poi assolta, di stregoneria( cosa assai comune per le cortigiane). Morì, si dice, in povertà nel 1591.

 

libro di isabellacortesi.jpgAltra donna famosa, intellettuale e studiosa fu Isabella Cortese, nobildonna del 1500, alchimista e studiosa che si occupò dell’aspetto fisico delle donne, e pubblicò. assieme ad un’altra studiosa, Floriana Canali, “Secreti”, un libro dedicato alle arti ella cosmesi, appunto.

Cecilia Venier Baffo.jpgAltre due donne, famose, intelligenti e volitive, dettero lustro con la loro cultura, con le lor capacità, all’espansione della Serenissima: Nipote del Doge Sebastiano Venier, Cecilia Venier Baffo, con il nome arabo di Noor Banu  (Pincipessa della luce)divenne la sposa di Solimano il Magnifico nell’anno 1537, e dette alla luce l’erede al trono, oltre ad altri quattordici figli. Fu comunque donna di cultura che trattenne profondi ed interessanti rapporti epistolari con Elisabetta I di Inghilterra e Caterina de Medici, divenuta  Regina di Francia.

 

Bianca Cappello.jpgNel frattempo, pedina già costruita e preparata dalla Repubblica, ma donna forte, capace ed assertiva, si dimostrò Bianca Cappello, nata da famiglia nobile, ed avviata dalla zia, sorella del Doge Andrea Gritti, all’arte della Cortigiana Onesta, ed accompagnata passo, passo, alla conquista del cuore del Granduca Francesco I di Toscana, di cui divenne, dopo diverse vicissitudini, moglie, ed anch’essa nominata, con gran pompa “diletta figlia della Serenissima”.

 

imagesCAMQ9S75.jpgDonne diverse, donne ricche, donne che si sono conquistate la possibilità di perseguire i propri sogni e le proprie capacità intellettuali in uno stato che ha dato loro l’opportunità di farlo, rispettando anche le povere, piccole cortigiane affacciate sul ponte delle Tette che comunque, al difuori del loro “lavoro” venivano considerate cittadine a tutti gli effetti, e rispettate.

Concludo con le parole di Veronica Franco: Se siamo armate ed addestrate siamo in grado di convincere gli uomini che anche noi abbiamo mani, piedi ed un cuore come loro. e anche se siamo deboli e tenere , ci sono uomini delicati che possono essere anche forti e uomini volgari e violenti che sono dei codardi. Le donne non hanno ancora capito che dovrebbero comportarsi così, in questo modo riuscirebbero a combattere  fino alla morte e per dimostrare che ciò è vero, sarò la prima ad agire, ergendomi a modello.

 

 

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13 thoughts on “Femminilità, cultura e potere delle donne veneziane: storie nella storia.

  1. Ciao, sono io, ed ho letto con molto interesse l’articolo che hai scritto, e devo farti i miei complimenti nel tuo modo di raccontare….
    Mi è piaciuto molto l’aggiornamento che hai fatto in occasione della festa della donna. E’ veramente interessante sapere che pur a quel tempo alcune donne ed in modi diversi, si siano poste in evidenza, dando lustro a Venezia.

  2. sembra ke il servizio completo veronica alle prime armi lo faceva pagare 2 scudi poi con l’esperienza e l’infrazione puo darsi sia arrivata a 50 scudi un grande passo avanti

  3. dimentichi che Veronica era come dire “figlia d’arte” e si sposò giovanissima con un medico. Solo dopo la fine del matrimonio esercitò la sua professione di “cortigiana onesta”, e, ricca di fascino ed erudita com’era, lo fece in un ambiente ricco ed in cui veniva apprezzata così come altre cortigiane interessate all’arte e alla cultura come lei. Comunque sia quello dei prezzi è un argomento che ne tu ne io possiamo controllare in modo sicuro. Cordiali saluti

  4. cara piera come mi piacerebbe controllare di persona le tariffe di veronica entrare per un po’ nel 500 che sogno. ciao luciano (ricordi abbiamo patuito non guerra) pero’ sono quasi sicuro che nei primi mesi della sua arte chiedeva 2 scudi se il mio sogno si ave’ra ti mostrero la ricevuta

  5. Giulia ti sbagli Rosalba Carriera è nata a Venezia in parrocchia S.Basilio e mori pazza, perchè nei suoi ultimi anni divento cieca luciano

  6. Ciao luciano- Fantastico se hai una ricevuta…vedi, poter avere i documenti autentici è così raro!
    Il fascino degli oggetti o dei documenti che sono stati toccati ed usati da i nostri avi…sei mai andato all’archivio di Stato? (era il vecchio convento dei minoriti se non sbaglio, vicino ai Frari) La procedura per consultare i documenti è lunga, però quando sei dentro…a me da la sensazione di essere nella sala del tesoro. Un saluto affettuoso, Piera

  7. ciao piera no non sono mai stato all’archivio di stato non sono un erudito come sei tu, sei fantastica io o sentito che il convento era dei frati francescani non so se fanno parte dello stesso ordine dei minoriti con questo miscuglio di ordini di suore e frati e ke cambiavano ordine come i nostri politici cambiano partito buona giornata

  8. Hai ragione anche tu nel senso che vengono definiti Frati Minoriti Conventuali i Frati Francescani che, oltre che alla predicazione della penitenza e della frsaternità, potevano anche mendicare.
    Immagino ti sarà capitato qualche volta di vedere un Frate Francescano, con i sandali sui piedi nudi, una grande sacca che vanno a fare la questua. Ma, se interessa, farò un link anche su questa parte dell’ordine Francescano. Grazie ancora, ciao e a presto.

  9. si mi ricordo di un frate con una sacca a tracolla piena di pane vecchio che mendicava per dare da mangiare ai animali del suo convento in san michele in isola (cimitero) ma questo diversi anni fa ora non esistono piu’, i vecchi frati sono tutti morti e il chiostrodi san michele come tu saprai è chiuso da tempo, non ridere ho sentito dire che vogliono aprire un albergo????? un caro saluto da luciano

  10. storie stupende,ma’ non avevo dubbi sulle donne veneziane. mi ha colpito molto VERONICA FRANCO,mi documentero’!

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