Le ore ai tempi di Casanova: un metodo tutto veneziano di calcolare il tempo.

Giacomo Casanova 4.jpgJereome Laland.jpgBasta leggere attentamente l’autobiografia di Giacomo Casanova per scoprire usanze diverse da quelle attuali, ed alcune anche molto simili, ( la descrizione del letterato, imbroglione, mezzo stregone e anche istinitivamente medico, antesignano dell’uso dei preservativi che utilizzava all’epoca), per rendersi conto della differenza che fino alla fine del 1700 c’era nel calcolo e la denominazione delle ore a Venezia ed anche in Italia.

La testimonianza più sconosciuta ma curiosa si deve a Jerome Laland che nel suo “Vojage d’un francois en Italie (vol.7) (1755-1756) racconta dell’usanza di contare le ore in Italia, nonostante gli orologi, che probabilmente si lalande.jpgadeguavano a tali usanze, visto che consideravano  visibilmente dall’una alle ventitre, e trovò una logica in tutto questo poichè venivano considerate come ore valide alla società quelle che, grazie alla luce del sole, erano destinate al lavoro delle persone.. ore di luce, ore di lavoro,,e poi la notte, senza orari e senza limiti..per poi rinnovarsi i lividi bagliori  dell’alba.

orologio di Venezia.jpgIl segreto stava nel considerare da quando partiva l’una, e quando finivano le ventiquattrO: il concetto di orario veniva definito in base alle ore di luce, quando era possibile vedere, e lavorare. Dopo il tramonto del sole, da mezz’ora a quarantacinque minuti dopo , in base alle stagioni, calavano le tenebre: ed ecco che allora venne considerata l’ora zero da questi momenti, legati al tramonto, e conseguentemente al battere delle campane l’Ave Maria”.

Casanova 1.jpgCasanova.jpgtorre-orologio2.jpgPer cui, regolandoci a Venezia spesso il mezzogiorno odierno veniva considerato alle ore 19. Capitava che la mezzanotte veneziana veniva battuta alle nostre attuali 7,45. Ecco che allora l’ora zero cambiava  continuamente : a Gennaio veniva considerata alle 17 attuali, a Febbraio alle 17,45, a marzo alle 18,30, aD aPRILE ALLE 19,30, MAGGIO, 19,45. gIUGNO 20,15, luglio alle 20,17, AD Agosto 19,30, a Settembre 18,30. ottobre 18.50. novembre 16,50 e a Dicembre alle 16,45.

Poi, alla fine del 700 anche l’Italia e Venezia, nella fattispecie, si adeguarono ad un nuovo calcolo del tempo codificato, con ventiquattr’ore suddivise in dodici diurne e dodici notturne, denomonato sistema europeo.

Tanto c’è ancora da conoscere e da scoprire delle consuetudini e della cultura di questa meravigliosa città-Stato che, attraverso i suoi straordinari artisti, scrittori, poeti, musici ci ha lasciato una testimonianza della sua eclettica, unica e fantastica capacità di codificare e vivere la sua vitsa e quella dei suoi abitanti.

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