Venezia, città delle chiese e sopratutto dei campanili: circa 170! Ognuno con le proprie caratteristiche e con le funzioni, oltre che allo scampanio festoso, a volte diverse. Un anonimo poeta del 700 descriveva così: “Selva di campanili emergenti dall’acqua….così sei Venezia! “. e così appare anche al giorno d’oggi questa strana città.
Con il loro spingersi verso l’alto in un centro così densamente urbanizzato , i campanili ne alleggeriscono la sagoma e ne fanno intuire la configurazione. N3el cinquecento erano già pià di duecento , oggi sono circa 170, tutti originali. diversamente alle chiese accangto alle quali sono sorti, che sono state modificate nel tempo, o ricostruite, mentre queste fantastiche torri non sono state toccate.
La loro funzione , oltre a quella di senare le ore e chiamare i fedeli alle funzioni religiose, avevano anche la funzione di di faro per le navi, come il Campanile di S. Marco. quello di S. Pietro di Castello, di S. Francesco della vigna e di S. Nicolò del Lido. Ancora oggi, entrando dal porto del Lido ci si allinea a qualche campanile, usandolo come miragli0.
Nello stesso tempo fungevano anche da torri di segnalazione e di difesa durante le numerose guerre sostenute dalla Serenissima
Nel 1373 furono addirittura issati quattro cannoni nella sommità del campanile di S. Marco , a guardia e difesa per un eventuale sbarco dei genovesi nella guerra di Chioggia. Altra importante funzione fu quella di avamposti per la prevenzione degli incendi ; dal tramonto all’alba le “guardie al fogo ” si appostavano per controllare i camini e i tetti della Serenissima.
Ma la bellezza e la curiosità vera è che ogni campanile è diverso dall’altro : con la cuspide conica e molto alta, (Santa Maria Maggiore) oppure a piramide a base poligonale (Frari) a prisma quadrangolare (S. MARCO) a forma di pera (S. Giacometto), o di cupola orientale ( Ognissanti), oppure diversi “a vela”, semplici elevazioni murarie o marmoree rinforzate di solito con barre di metallo contenenti solo e campane (S. Marziale)oppure tagliati (San Boldo o Santa Margherita).
In genere non tutti sono diritti, anzi, alcuni sono decisamente storti (Greci, Santo Stefano, San Martino di Burano) e non hanno nulla da invidiare alla torre di Pisa; questo probabilmente è dovuto alla poca solidià dello scarato, la base fangosa di Venezia
Alcuni architetti si sono cimentati per cercare di raddrizzarli, come Giuseppe Sardi nel 1688 che ruscì a raddrizzare il Campanile dei Carmini, ma altri esperimenti di altri architetti furono a dir poco deludenti, come il Campanile di S. Stefano, crollato la prima volta nel 1093, ricostruito fece la medesima fine nel 1347 e nel 1445 in cui un architetto bolognese si dedicò all’opera, e la stabilità della costruzione durò solo ventiquattro ore, per cui l’architetto fu costretto a fuggire nottetempo da Venezia.
Cento anni dopo il campanie venne ricostruito, ma progressivamente andò inclinandosi, fino ad essestarsi come si vede oggi<: il monitoraggio è continuo e sembra che comunque la stabilità sia stata raggiunta.
Buona parte dei campanili venne colpita da fulmini, causandoi gravi danni, e alcuni sono crollati (famoso il crollo di quello di San Marco nel 1902 , ma la parte stupefacente e curiosa fu che questi “inni al cielo” caddero senza provocare alcuna vittima che, come descritto per il crollo del Campanle di S.Benedetto nel 1540, come si legge nelle cronache “casciò senza alcun strepito di temporal,…et era domenica et indovinò non trovarsi niuno a passar”.
Venezia città d’acqua, di chiese e di campanili…splendida città che si sveglia al suono delle sue innumerevoli campane, e che dei campanili ha fatto da bastioni, fari, torri di guardia e preghiere alzate al cielo da un popolo orgoglioso, forte e laborioso, insomma unico!!!!