Venezia: dai Templari ai Rosacroce

doge Enrico Dandolo, 2.jpgdoge Enrico Dandolo in battaglia.jpgdoge Enrico Dandolo.jpgIl Doge Enrico Dandolo partecipò alla IV crociata indetta da Papa Innocenzo III nel 1198 non fosse altro per il fatto che essendo la flotta navale di Venezia la più grande e potente dell’epoca , in grado di trasportare  cavalieri, cavalli e viveri fino in Terrasanta  cercava di allargare 300px-Gustave_dore_crusades_dandolo_preaching_the_crusade.jpgi propri spazi e i proprio contatti.

navi del doge.jpgIl  Doge con il Consiglio dei dieci, per non intralciare il commercio della Repubblica , allestì navi solo per il trasporto dei Pellegrini , inoltre, la Serenissima istituì  una speciale magistratura ed un “ Codex Peregrinorum ” per tutelare i viandanti. La flotta, imponente e bellissima fece prima scalo a Trieste e poi a Muggia, dove i Veneziani chiesero atto di sottomissione, quindi a Zara, che posero sotto assedio fino alla conquista

A queste conquiste di paesi cristiani,  nonostante il tomba del doge enrico Dandolo.jpgpatto che era stato  ratificato tra  Innocenzo III e il Doge, il Papa non osservò i propri impegni, anzi scomunicò tutti i partecipanti alla crociata, per cui i cavalieri templari che avevano combattuto in Terrasanta confluirono a Venezia, e precisamente al Lido, dove il doge pensò di ricoverarli.  In seguito i templari, sostenendo di non aver conosciuto gli scopi del Dandolo furono perdonati dal Papa,  vennero cacciati dal Doge. Ed è qui che inizia una lunga sequenza di tracce lasciate dai cavalieri templari, tra Venezia, l’ Istria, e via, via, fino al Portogallo ed in Francia.

Triplice cinta di San Rocco a Venezia.jpgBasta comunque girare per Venezia per segnalare le tracce di questo passaggio, non solo (foto tratta dal blog “due passi nel mistero” di Marisa Uberti)passaggio, comunque, ma anche proseliti, che hanno continuato, e continuano a conservare fino ad ora le tradizioni di questa  fede in un gruppo di persone che ancora sono alla ricerca del Sacro Graal e delle motivazioni che di questa ricerca ne fanno una priorità importante della vita. tra queste tracce i due simboli che i templari lasciavano, come indizi o messaggi, come le triplici cinte, una la si vede benissimo incisa nel sedile di pietra davanti alla Scuola di S. Rocco, e l’altra in una panca di pietra dentro la Basilica di San Marco, a Venezia.

chiesa di San Barnaba a Venezia.jpgChiesa di San Pietro di Castello.jpgOltre alle tracce vere e proprie come la cattedra di San Pietro a San Pietro di Castello, che si disse conservò il Sacro cattedra di San Pietro.jpgGraal , e la sepoltura del corpo del  corpo del Custode della Sacra Reliquia,( Nicodemè de Bertrand Mesulet)che riposa nella chiesa di San Giovanni in Bragora.jpgS. Barnaba. Voci di Popolo dicono che i Templari portarono con loro un tesoro, che venne nascosto nell’isola S. Giorgio in Alga, San Giovanni in Bragora, portale.jpgisola di Venezia dove ora la Protezione Civile fa le esercitazioni. 

campo San Giovanni in Bragora.jpgimagesCAGTXGQP.jpgEsiste un’ipotesi per cui i Templari fossero, pur essendo monaci, il braccio militare del Priorato di Sion, ordine fondato da Goffredo di Buglione dopo la presa di Gerusalemme, che divenne  in seguito l’Ordine dei Cavalieri di Malta, e la sede anche attuale del Priorato di Lombardia e Veneto di quest’ordine si trova nella Chiesa di S. Giovanni in Bragora,  di cui ho già scritto.

Da qui inizia tutta una serie di tracce che vanno Palazzo Vendramin Calergi.jpgCà Vendramin Calergi.jpgChiesa della Maddalena a Venezia.jpgdal Palazzo Vendramin Calergi, sede ora del Casinò di Venezia ove sono iscritte le parole : NON NOBIS DOMINE ! ,a prima parte di una frase che era un simbolo e un modo di comunicare tra i Cavalieri Templari, appunto ( NON NOBIS DOMINE, SED NOMINI TUO DA GLORIAM), e la chiesa di Maria Maddalena di Cannaregio, carica appunto di questi simboli, che potete vedere, e che apparteneva alla famiglia detta Balbi (per via della balbuzie del suo capostipite), il  cui cognome era Ezzelino, e notoriamente massone.

Se giriamo tranquillamente per Venezia, questi simboli li possiamo notare in qualche rosone, in qualche capitello che unisce, unitamente all’immagine della Madre col Bambino anche qualche decorazione che, a ben vedere, è un simbolo templare.

 

pilastri acritani.jpgmedaglioni alchemici a San Marco Venezia.jpgSegni alchemici.jpg200px-Venice_%E2%80%93_The_Tetrarchs_03.jpgDi certo simboli templari, legati all’alchimia ed in seguito ai Rosacroce si possono trovare nella Basilica di San Marco: i medaglioni alchemici, incastonati nella parete che da sul campo dei Leoni, i Tetrarchi, dall’altra parte, che portano alla base un cartiglio decorato con due putti e due draghi (simboli alchemici anche questi), con la scritta in veneziano antico: “uomo faccia e dica pure ciò che gli passa per la testa e veda ciò che può capitargli”, oltre ai due pilastri acritani, anche questi con simboli da decrittare e legati ad antiche credenze.

 

particolare dell'orologio della Torre di Venezia.jpgCagliostro.jpgCasanova, Rosacrociano.jpgcolonne annodate a San Marco, Venezia.jpgCavalieri dei Rosacroce.jpgE non parliamo quadrante dell’orologio della Torre, che reca simboli legati non solo allo Zodiaco, ma anche simboli arabi. A questo si possono collegare le colonne annodate della Basilica di San Marco ( il nodo è quello d Re Salomone), inizio e seguito nella storia dei templari, poi alchimisti, poi rosacroce, tra i quali spicca Giacomo Casanova iniziato a questi misteri dalla Marchesa d’Urfè a Parigi, e orologio dio San Marco.jpgpoi ritrovatosi con Cagliostro, altro Rosacrociano facente parte dell’ordine Egiziano.

 

Polifilo.jpgmovimento rosacroce e massoneria.jpgcap_pellicano.jpgcapducale.jpg

Tra le colonne di Palazzo Ducale appare anche il simbolo del Pellicano, immagine dei Rosacroce,  simbolo che si ripete in un capitello della Chiesa di San Salvador, e di cui parleremo, che, assieme al libro conservato nella Biblioteca Marciana, Hypnerotomachia Poliphili è alla porta magica o alchemica.jpgbase delle cognizioni per arrivare ai mutamenti determinanti legati alla Pietra filosofale.

 

 

Dai rosacroce poi si passerà ai massoni, di cui attualmente è esistente una loggia a Venezia, l’unica rimasta di almeno Rosacroce a Venezia e Federico Gualdi.jpgrosacroce e Venezia.jpgsimbolismo del Pellicano.jpgquattro logge, di cui già ho parlato e di cui comunque parleremo anche in seguito.

Venezia quindi come città esoterica, scrigno di dottrine orientali testimoniate dalla Famosa Biblioteca Marciana e dagli incunabili che il Cardinale Bessarione donò a questa biblioteca per permettere agli studiosi provenienti da tutta europa di approfondire tali, antichissime informazioni .

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11 thoughts on “Venezia: dai Templari ai Rosacroce

  1. Piera ciao vedo che questa materia ti manda in estasi e ne sono contento,purtroppo ne ho sentito tanto parlare ma non ne sono approfondito. Ti ho scritto si per farti i complimenti,ma per farti una domanda,ho letto non mi ricordo dove che il palazzo Dario in canal grande,noto anche per le morti violente dei suoi propietari,sia stato costruito sopra un antico cimitero dei Templari.Che ne pensi? (Per caso hai scritto qualche libro su questa materia se si titolo ed editore)Grazie sei Grandissima e trascinatrice, alla prossima luciano

  2. Piera ciao vedo che questa materia ti manda in estasi e ne sono contento,purtroppo ne ho sentito tanto parlare ma non ne sono approfondito. Ti ho scritto si per farti i complimenti,ma per farti una domanda,ho letto non mi ricordo dove che il palazzo Dario in canal grande,noto anche per le morti violente dei suoi propietari,sia stato costruito sopra un antico cimitero dei Templari.Che ne pensi? (Per caso hai scritto qualche libro su questa materia se si titolo ed editore)Grazie sei Grandissima e trascinatrice, alla prossima luciano

  3. MI spiace non saperti rispondere, perchè, dalle ricerche che ho fatto, non mi risulta. Mi risulta invece, come ho scritto sul mio blog, che la Basilica della Salute sia stata edificata sopra un cimitero di vittime della peste, e da questo nacquero leggende che riguardavano fantasmi, suoni ed apparizioni durante la costruzione della Chiesa.
    Sai, i templari sono stati una realtà di Venezia, come anche i Rosacroce, gli Alchimisti e ora i Massoni. Fa tutto parte di questa cultura sospesa tra l’oriente e l’occidente, le persone testimoni di tutto ciò, come Casanova, che ne parla abbondantemente nelle sue memorie (non so se tu le abbia lette, ma sono interessantissime e ben scritte) erano anche parte integrante di questo tipo di cultura ed informazione che riguardava, come per Pico della Mirandola, la riceerca della capacità di ricordare, o come Cagliostro e Casanova, quella di guarire. Insomma, un mondo fantastico ed ancora tutto da scoprire!!! Un saluto affettuoso, Ciao, Piera!!!

  4. Ciao Piera.
    solo oggi ho visitato questo sito, è da tempo che sono affascinato dalla storia dei templari e del priorato di Sion, per non vagare nel buoi e leggere cose inutili, ti chiedo consiglio di cosa leggere per avere maggiore cognizione di causa, oltre sono affascinato dagli oggetti usati dai templari, in particolari le croci e medaglioni, pertanto ti chiedo dove poterli ritrovare.
    grazie per il momento
    vincenzo

  5. Ciao, Vincenzo. Per ora ti consiglierei: la vera storia dei Templari di Reads Piers editore Newton Compton. Inoltre, se ti va, vai negli archivi del mio blog e cerca le triplici cinte, il Sacro Graal a Castello, la Chiesa di San Barnaba, la Maddalena, e troverai anche che una leggenda narra che nell’isola di San Giorgio in Alga a Venezia sia nascosto un tesoro dei Templari.

  6. grazie Piera per avermi risposto, questo fine settimana, approfondisco le indicazioni che mi hai suggerito, se hai altro materiale, tienimi informato

  7. ti ringrazio per i complimenti, e cercherò di fare tesoro dei suggerimenti. Spero che tu possa spaziare tra i vari post, che esprimono tutta la mia passione per questa mia città: un saluto affettuoso e grazie ancora, ciao, Piera

  8. Cara Piera, il tuo blog é sempre più intrigante…
    Molto presto farò quello che ti avevo annunciato all’inizio della tua avventura di blogger e cioé venire a Venezia con i tuoi post come guida!
    Nella risposta a Vincenzo hai accennato alle triplici cinte che mi interessano molto perché spesso contengono “piccole storie nella pietra”, ma non sono riuscita a trovare dove ne parli: potresti aiutarmi indicandomi in quale dei tuoi numerosi post se ne parla?
    Ancora complimenti e buon lavoro.

  9. Ciao, ti rileggo con grande gioia. Il post che mi chiedi, dove ho scritto in maniera più esaustiva di questi sdimboli si intitola: Le enigmatiche triplici cinte, e mi sembra di averlo postato il 2.4.2009. Un saluto affettuoso e caloroso, ciao, Piera

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